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Emirati Arabi Uniti - Quadro economico e macroeconomico

Claudia Vespa • gen 05, 2023

Quadro economico e macroeconomico

Gli Emirati Arabi Uniti presentano un’economia aperta e dinamica che, nell’arco di

pochi decenni, ha saputo trasformarsi in una delle realtà più sviluppate del Medio

Oriente, riuscendo a sfruttare al meglio le ingenti riserve di petrolio e gas naturale

del territorio e la favorevole posizione geografica tra Asia, Europa ed Africa.


Il Paese è diventato il principale hub logistico e commerciale della Regione - che

esporta più della metà delle merci in ingresso (per un valore di 216 miliardi di

dollari nel 2020) - nonché una destinazione turistica di primaria importanza, che ha

in Dubai una delle città più visitate al mondo (7.28milioni di visitatori internazionali

nel 2021).


Come gli altri Paesi della Regione, gli EAU sono stati colpiti duramente dalla

pandemia da Covid-19, che ha causato un duplice shock sull'economia: da un lato, il

crollo della domanda e dei prezzi del greggio ha messo sotto pressione l'industria

petrolifera (principale componente del PIL, con un contributo del 30%) e le entrate

pubbliche (dipendenti dai proventi della vendita degli idrocarburi per oltre il 50%);

dall’altro, alcuni dei comparti più significativi del settore non petrolifero

(commercio, trasporto aereo, immobiliare e turismo) sono stati investiti dalle misure

di contenimento dell’infezione (chiusura dei confini, sospensione dei voli e

lockdown).


Ciononostante, il Paese ha mostrato un'elevata capacità di reazione e resilienza, che

si radica nei solidi fondamentali dell’economia (basso livello di indebitamento

pubblico, consolidato surplus delle partite correnti e reddito pro capite tra i più

elevati al mondo) e grazie alle ingenti riserve valutarie accumulate negli anni e a un

sistema bancario adeguatamente capitalizzato, è stato in grado di fornire sin da

subito un forte sostegno alle imprese, attivando risorse per circa 77 miliardi di

dollari (22% del PIL), che hanno rappresentato il maggiore stimolo in termini

assoluti a livello regionale.


La contrazione del PIL nel 2020 (-3,5% secondo il FMI) è stata inferiore rispetto a

quella prevista a livello globale. Nel lungo periodo, i tassi di crescita sono attesi positivi

- anche se inferiori alla media storica – grazie all’attuazione di ambiziosi piani di diversificazione

economica, in un contesto, tuttavia, fortemente sfidante e caratterizzato da un’accentuata incertezza.


Gli Emirati Arabi Uniti hanno consolidato la loro posizione come una delle economie 

più veloci a raggiungere i livelli pre-pandemici tra i coetanei del GCC. Gli

Emirati Arabi Uniti hanno guidato il mondo con un programma di vaccinazione di

successo nel 2021, così come i suoi pacchetti di stimolo monetario e fiscale, che

hanno portato l'economia degli Emirati Arabi Uniti a raggiungere rapidamente i suoi

livelli pre-pandemia.


In un altro contesto, gli Emirati Arabi Uniti sono stati in grado di attuare riforme

significative in soli sei mesi durante la crisi del COVID-19, il che invia un potente

segnale sull'impegno del governo nell'agenda per la parità di genere.


Gli Emirati Arabi Uniti si stanno muovendo per avere un ecosistema neutrale

rispetto al genere. Sono diventati il primo paese della MENA a introdurre il congedo

parentale per i padri. Gli emendamenti alla legge sullo status personale hanno

portato le donne alla libertà di movimento e al diritto di essere capofamiglia; nuove

disposizioni del diritto del lavoro hanno introdotto la parità di retribuzione per un

lavoro di pari valore e vietato la discriminazione di genere sul lavoro. La Banca

centrale ha introdotto la non discriminazione di genere nell'accesso al credito e il

codice penale è stato modificato per combattere la violenza domestica.


Queste misure audaci andranno a beneficio non solo delle donne degli Emirati ora,

ma delle generazioni a venire, ha affermato, anticipando che queste misure avranno

un impatto diretto sulla partecipazione, sull'imprenditorialità e sugli investimenti

delle donne alla forza lavoro.


Le riforme di successo degli Emirati Arabi Uniti hanno stabilito un precedente

importante per altri paesi della regione e hanno già ispirato programmi di riforma

simili in Egitto, Tunisia, Giordania e Pakistan. Ci auguriamo che gli Emirati Arabi

Uniti continuino a svolgere un ruolo di leadership nel sostenere ulteriori sforzi per

promuovere un ambiente neutrale rispetto al genere.


Articolo tratto dalle seguenti fonti:

https://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=102#

http://wam.ae/en/details/1395303087801


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Bimba con due mamme: sì alla dicitura “genitore” sulla carta di identità. Il caso nasce dal fatto che due donne ( una madre naturale di una minore e l’altra madre adottiva della stessa ) hanno chiesto agli uffici di Roma Capitale l'emissione di una carta di identità elettronica (C.l.E.), valida per l'espatrio, a nome della figlia minore con l'indicazione dei propri nominativi con la qualifica di «madre» e «madre» o, in alternativa, con la dicitura "neutra” di «genitore» per entrambe. I suddetti uffici di Roma Capitale hanno rigettato la richiesta perché, nell’emissione della Carta di Identità, il decreto del Ministro dell'interno del 31 gennaio 2019, prevede esclusivamente la dicitura «padre» e «madre» per la compilazione dei campi contenenti i nominativi dei genitori. Le due donne hanno, quindi, fatto ricorso alla Giustizia e i l Tribunale di Roma ha accolto la domanda affermando che esiste una situazione giuridica e di fatto indiscutibile , rappresentata dal rapporto madre/figlia tra la minore e le due genitrici (una naturale e l'altra adottiva), entrambe di sesso e genere femminile, e costitutiva di una famiglia . Un’indicazione diversa rispetto all’identità sessuale e di genere sul documento di identità della minore costituirebbe un'ingerenza nel diritto della minore al rispetto della vita privata e familiare tutelata sia dalla CEDU ( Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) sia a livello internazionale dalla Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo. L' identità familiare è infatti parte integrante dell'identità personale dell'individuo. Il Tribunale, inoltre, ha ritenuto che la dicitura "genitore" anziché "madre" e "madre" sia la più idonea a bilanciare l’interesse delle ricorrenti con l'esigenza di rispettare i criteri del trattamento dei dati personali , siccome è la funzione genitoriale esercitata nei confronti della minore che deve emergere dal documento e non l'indicazione specifica del ruolo parentale specifico sessualmente caratterizzato. La pronuncia del Tribunale di Roma è importante perché si pone nel solco di quell’orientamento giurisprudenziale favorevole a valorizzare le nuove forme di genitorialità – le cosiddette famiglie “same sex” – che vanno sempre più emergendo nel nostro Stato.
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