Cassazione: supervisione continua vale per l’indennità di accompagnamento
La Cassazione riconosce che per anziani, invalidi e pensionati la supervisione continua equivale all’aiuto permanente ai fini dell’indennità di accompagnamento.

Indennità di accompagnamento: la Cassazione equipara la supervisione continua all’aiuto permanente
Con l’ordinanza n. 28212 del 23 ottobre 2025, la Corte di Cassazione ha affermato che la supervisione continua nella deambulazione è equiparabile all’aiuto permanente di un accompagnatore, come previsto dalla legge 18/1980.
In altre parole, anche chi riesce a camminare solo sotto vigilanza costante – per esempio per problemi di equilibrio o impossibilità a deambulare in sicurezza – può avere diritto all’indennità di accompagnamento.
La Corte ha chiarito che non serve essere totalmente incapaci di muoversi: basta che la persona non possa farlo autonomamente e senza la necessità di assistenza continua.
Questa decisione rappresenta un importante passo avanti per anziani, invalidi e pensionati, che vedono così riconosciuto il diritto alla tutela anche nei casi in cui la deambulazione sia possibile solo con sorveglianza o aiuto costante.







